Cos’è un liquore di preciso? Parliamo generalmente di una bevanda alcolico addolcita, una soluzione alcolica ottenuta tramite la distillazione. Qui gli aromi e i sapori risultano predominanti rispetto a distillati come una grappa classica, per fare un esempio. Spesso però accade di fare confusione fra un amaro e un liquore, che sono due bevande che certamente si somigliano ma che tuttavia rappresentano due cose differenti.
Come riconoscerli e classificarli? In base alle loro caratteristiche ovviamente, andiamo a scoprirle assieme.
La differenza, sinteticamente, sta nello zucchero. Questo è particolarmente presente nel liquore, mentre gli amari possiedono al massimo piccole quantità di caramello che ne diano il colore desiderato.
Le caratteristiche aromatiche di un amaro derivano ovviamente da quella che è la materia prima utilizzata, dalle tecniche di distillazione e dall’invecchiamento. Prevedono al massimo il 2% di zucchero.
Il liquore invece? Questo è il risultato della macerazione di erbe e frutta con una quantità di alcol dalla gradazione minima di 15°. L’infuso si mescolerà a varie sostanze, come zucchero, cacao, miele, uova e coloranti vari. Precisamente gli zuccheri possono variare molto nella loro presenza, fino anche a 500 grammi per litro! Perché è prevista tutta questa quantità di zucchero? La ragione risiede nel fatto che i liquori per natura devono avere un sapore molto più dolce dell’amaro. Questo ingentilisce il sapore delle erbe che negli amari è molto più forte.
Fra amaro e liquore c’è una differenza sostanziale che è quella legata alla presenza di zucchero e dunque al gusto. L’amaro vanta proprietà eupeptiche che i liquori non possiedono, o quanto meno non in tal misura. Soprattutto gli amari più alcolici sono ottimi digestivi, quelli meno alcolici sono perfetti da bere come aperitivi.
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